|
|
|
.
.
Intrappolati!
Ci era piaciuto tantissimo il Pianeta, eoni fa, visto dallo spazio profondo, rutilante di vibrazioni luminose e fremiti cangianti d'ogni colore, e naturalmente ci siamo affrettati per poterlo visitare e conoscere da vicino.
Siamo rimasti intrappolati in questa sorta di pelle mucillaginosa che avvolge tutto il globo.
Uno sconosciuto miscuglio di sostanze tenute in turbolenta convezione dalle condizioni fisiche affatto particolari di temperatura, gravità ed irradiazioni sprigionate dal vicino, giovane Sole infuocato. Vapori di azoto di ossigeno, carbonio ed innumerevoli altri elementi in un brodo affatto trasparente ma denso, per noi, tanto da impedirci di muoverci liberamente ed opprimerci
schiacciati quaggiù, alla superficie impenetrabile di questo bellissimo e crudele mondo.
Incredibilmente, questo meraviglioso inferno ospita la vita, in innumerevoli forme differenti,
alcune delle quali addirittura dotate di coscienza, e di una bizzarra forma di quasi intelligenza!
Di queste vite senzienti, massicce quanto è pensabile per un mondo così materiale, alcune specie si aggirano operose sulla superficie solida detta "terra" mentre altre, addirittura! riescono a vivere, riprodursi ed anche pensare perfino nello spessore azzurro di una gran parte della superficie, detto "mare", muovendosi e fendendo le onde ed immergendo i corpi possenti nella massa liquida!
Intrappolati quaggiù nella nostra esile, eterea esistenza, oppressi ma fortunatamente senza danno da questa densa poltiglia, da sempre cerchiamo di comunicare col pensiero di queste creature evolute (e che certo facoltà cognitive ne hanno, seppur grossolane!), ma senza riuscirci.
Loro certo potrebbero aiutarci a tornare nei nostri spazi siderali, li dove volare felici a nostro agio, ma non riusciamo a conquistare la loro confidenza, anche se in qualche modo riusciamo
a rivelare la nostra presenza, almeno quando la luce è poca o assente, ed anche a produrre alcuni suoni avvertibili dal loro udito primitivo…
Cerchiamo di manifestarci, comunicare e chiedere sostegno, ma irrazionalmente loro ci temono
e ci cacciano, pur qualche volta sentendosi in qualche modo affascinati da noi.
Ci chiamano "fantasmi" o "ectoplasmi" e ci associano a cose di solito terribili della loro storia,
leggendo le nostre profferte di amicizia e le invocazioni di aiuto come oscure, inanerrabili minacce.
Gli "umani"… che strane creature!
Lucio Musto 15 dicembre 2015
|
|
.
.
Web