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Lettera a Lycia
Cara Licia, oggi è il tuo compleanno, e mi sembra un’ottima occasione per scriverti questa lettera e dirti…
Ok, lo so che non posso imbrogliarti! lo so che lo sai che non tengo in alcun conto i compleanni e che tutto quello che ho da dirti può compiutamente essere espresso in cinque parole… allora diciamo che oggi che è il tuo compleanno mi è lecito esprimere il mio desiderio di stare cinque minuti in tua compagnia. Diciamo una scusa. Manco lo so, se dove sei adesso i compleanni della nascita alla Terra ed al mondo degli uomini si ricordino o si festeggino, e non magari quelli più luminosi della nascita nel mondo degli Angeli e dei giusti… ma poi chissà – forse voi che ormai siete oltre il tempo non ne avete affatto di compleanni, ed ogni giorno festeggiate solo il trionfo sulla Morte, in una felicità sconfinata…
A me non è data di comprenderla, la tua felicità di oggi, quella che stai vivendo nel tuo mondo di luce, ma voglio ringraziarti del riflesso di questa che ti illuminava gli occhi in una breve sequenza che vidi, tempo fa. Il breve video di un tuo compleanno, con te che ti affretti, nel corridoio di casa, incontro alla tua nipotina che ti offre la sua gioia in una torta, adorna di una candelina accesa. Forse quella torta già non avresti più potuto mangiarla, ché il male incalzava; e forse la tua nipotina lo sapeva anche lei, o lo intuiva… Ma cosa importa? il dono di una torta dolce è nella sua dolcezza, nello slancio della bimba che si offre quel dolce offrendoti che manifesta in una candelina accesa l’amore che ha per te, e che travalica d’infinito la cera che arde… E nel tuo sguardo c’è il ritorno di quel tanto amore ed il tanto altro che senti di tuo e che vuoi donare a lei, alla mano che la sorregge, a tutti noi che quel piccolo video meditammo.
Posso stasera confessarti una cosa. Vedendo quelle immagini per un attimo mi sentii un profanatore, un intruso nel mondo della tua intimità familiare, fra gli affetti più cari e riservati… Ma fu solo un attimo, poi realizzai che era una tentazione, non un legittimo ritegno. Perché io no? – Non potevo io sentirmi parte della tua famiglia, anch’io come gli altri sfiorati dal tuo grande amore, entusiasta sempre, sempre fiducioso, purissimo e celestiale?...
E quel piccolo video lo guardai ancora una volta, ed un’altra, immaginandomi a sostenerti per un braccio in quei pochi traballanti ma decisi passi. Si, io ero fra gli altri, ed a buon diritto. E tu, in quel corridoio, continuavi ad insegnare, come hai sempre fatto, a guidarci, a mostrarci la via col tuo esempio di limpida incontaminata fede.
Grazie, Licia, di esserci stata, di esserti donata a tutti, anche a me, e di farlo ancora. E spesso, devo riconoscere.
Ecco, ho finito, i miei cinque minuti in tua compagnia scadono, restano solo gli ultimi secondi. Quanti ne occorrono per dirti tutto quello che voleva dire questa lettera, le cinque parole cui accennavo in testa: “Mi manchi – ti voglio bene”
Alla prossima, amica mia carissima
Lucio Musto 29 luglio 2023
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