Memoria di ARMIA

Votes taken by Lucio Musto

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    si, anche lei preferirebbe.
    Aveva quasi novant'anni, ma non ha mai lagnato, contro il suo cancro.
    L'ha accettato e l'ha portato avanti con dignità e distacco, ben cosciente di dovergli soccombere,
    ma senza alcun lamento, senza cedimenti, senza dubbi di fede, senza incrinature alla dignità.
    Se ne è andata fiera così come ha vissuto. Impavida.
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    ARMIA%20-%20Buongiorno%20-%20Aprile%202024





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    Primavera

    Lunedì dell'Angelo:
    la Pasqua di Resurrezione è solo di ieri,
    ed oggi inizia Aprile il mese di rinascita
    di tutti i viventi del Creato in Terra.

    Nei nostri cuori pure, sboccia la vita
    al canto angelico delle Trombe esultanti.
    Buon rinnovamento, buona primavera!

    La Natura canta, cantiamo con Lei!


    Lucio Musto 1 aprile 2024
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    Resurrezione

    Nessuna musica mi sembra più indicata
    di questa, che mi vide gioioso partecipe
    nel periodo forse più luminoso fra tutti
    di questa mia mediocre esistenza in terra.

    Davvero è un dono speciale e altissimo
    momento di vita e di speranza quando
    riesci a sentire Dio presente, e attivo
    in ogni singola ora della tua giornata.

    E' un dono da carezzare, certo, ma anche
    da custodire e coltivare con amore.
    Come fragile fiore di primavera, infatti
    improvviso e gratuito sboccia nel suo splendore,

    ma è fragile e vulnerabile ad ogni sciattezza,
    non può essere trascurato, non abbandonato.
    se non è pieno d'amore, quel fiore avvizzisce.
    Si intristisce in fretta... ed è finito per sempre.


    Lucio Musto 31 marzo 2024
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    Dopocena con applauso

    Ce ne siamo andati, mia moglie ed io, a “provare” il rinomato ristorante “di nicchia” su nel paesetto in collina. Siamo curiosi da sempre, ed ora quest’uso è anche di moda.

    Locale piccolo, curatissimo, grazioso, un buon connubio di rustico ed elegante.
    Personale cortese, ottima cucina tradizionale con un pizzico di originalità, servizio perfetto.

    Esperienza notevole, anche perché ci sono gli ammennicoli piacevoli.
    Forse perché è già tardi e siamo rimasti in pochi clienti, forse perché siamo i più anziani della serata e certamente “forestieri”, forse perché qui usa così, ma a servirci il caffè è il padrone stesso del locale che ci intrattiene in amabili conversari, ci offre alcuni bicchierini “speciali” che consuma con noi, ci narra gustosi fattarelli locali, forse inventati ad hoc, ma credibili, forse chissà perché… certo che usciamo dal locale abbastanza tardino, leggeri nello spirito e nemmeno troppo disturbati dal costo della cena, a mio parere decisamente esagerato.
    Ma si sa: io m’incazzo a mangiar male, sul conto so essere compiacente e non lagno.

    Pochi passi fuori del locale ed un qualcosa sul selciato attira la mia attenzione: banconote da 20 euro piegate fra loro, esattamente la metà di quanto abbiamo pagato al ristorante, mancia compresa.

    Non c’è nessuno intorno e questo “dono” improvviso mi mette subito in allarme.
    Certo io non credo ad un “contributo celeste” per le mie finanze, ma ai campanelli d’allarme si, ci sto attento, e mi si drizzano le orecchie.
    Pochi passi ancora per le deserte stradine del paese, verso il parcheggio, ed avvertiamo un allegro vociare proveniente da una delle traverse, quella che porta alle mura del “Castello”
    I ragazzi del paese si sono riuniti al solito muretto e fanno chiasso fra loro.

    Forse è qualcuno di loro che ha perso i soldi che abbiamo trovato!... andiamo solleciti a raggiungerli:

    “Scusate, ragazzi… abbiamo trovato dei soldi, per strada, e ci siamo chiesti se per caso qualcuno di voi li abbia persi…”

    “io!, io!, io!...” l’ovvio coro spontaneo esplode immediato, ed è naturale: fossi stato dalla loro parte, li in mezzo ci sarebbe anche la mia voce.

    “Bene! Sono contento che nessuno di voi debba rimetterci! Ma non è possibile che siate stati in tanti, a perderli! – Comunque non conta: io sono pronto a pagare il doppio a chi mi dice di quant’era la somma e quali strade ha fatto per venire qui… e naturalmente pago se le risposte sono esatte e compatibili col posto dove abbiamo trovato i soldi.”

    L’imbarazzo si fa subito palpabile e c’è qualche attimo di assoluto silenzio. Poi, quello che appare il capopopolo:

    “Ovviamente nessuno di noi ha perso quei soldi…”

    “Allora, visto che son soldi di questo paese e non miei…”

    Non mi lasciano finire; il più sveglio del gruppo salta su:

    “Allora ce ne andiamo tutti al bar e beviamo alla salute di voi nonni!”

    “E nemmeno sarebbe equo! Perché vedete: qualcuno ha faticato per guadagnarseli, anche se poi li ha persi, io ho avuto la fortuna di trovarli ed ho fatto la fatica di portarveli… voi non avete fatto nulla, e vorreste berveli! – Non sarebbe giusto!, che ne dite?...”

    Ora i ragazzi del paese sono zitti ed attenti, intuiscono che da qualche parte li voglio portare:

    “… Allora visto che sono soldi di questo paese e sono in mano mia, io adesso vado a portarli al vostro convento di Clarisse come elemosina, poiché quelle suorine vivono solo di carità, e l’elemosina la faccio a nome vostro che siete i figli del paese! Siete d’accordo?”

    I bravi ragazzi del paese in collina esplodono in un applauso in onor nostro che ci appare sincero.

    Ed alla fine una ragazzina, la più dolce del gruppo:

    “Si!, però l’elemosina anche a nome di voi nonni… per essere equi!”

    Certe volte, a noi vecchi, scappa la lacrimuccia!


    Lucio Musto 13 marzo 2024
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    si, ma non passare sotto al vaso... quella corda la vedo precaria....
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    bella la lambretta! - Ma si!... vai!!!!
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    meno male che la speranza è l'ultima a morire... a tutti noi capiterà prima!
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    ci proviamo. Ma facile, non lo è quasi mai! - solo quando arriva il tuo saluto - Buongiorno a te!
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    e a me no?....

    buongiorno lo stesso da parte mia
    io cerco di fare quello che posso, anche se lo so
    che quello che posso è davvero ridicolmente poco.
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    ce la facciamo con un caffè?... io per sicurezza ci aggiungere una generosa dose d'anice forte!
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    giusto, non ci avevo pensato - Dipende dalla personale "scaletta" di priorità e valori che ognuno si è costruito dentro di sé
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    quando lei mi donò il disco, alla stazione di piazza Cavour a Napoli, avevo sedici anni e lei forse l'amavo da un giorno, e forse nemmeno sapevo di amarla, ma certo non glielo avevo mai detto, ancora.

    Il "45 giri" aveva una custodia di carta grigio malinconico e scritta nera, con un buco al centro come usava allora per tutti i "45 giri" - Sidney Bhechet, per me, ma per l'ultimo giorno ormai, un perfetto sconosciuto.

    "Questo pezzo mi è sembrato bellissimo, e lui certamente è un grande - l'ho sentito subito, che era per te, per te soltanto, anche se tu ami musica di tutt'altro genere, ed io lo so. Ma fa niente: questa sarà per sempre la nostra musica"

    Non la baciai, per ringraziarla. Non ci baciavamo ancora, allora: eravamo solo compagni di liceo, allora, e nemmeno della stessa classe. Non ci saremmo baciati per molto altro tempo ancora... E dopo altro tempo, non ci baciammo più, per una vita intera.
    Ma "Petite Fleur" non ha mai smesso di essere la nostra musica, e son passti quasi settant'anni.
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    petite fleur


    Si, lo so, sono ripetitivo
    ma di queste poche canzoni
    che mi scavarono l'anima
    nei miei anni verdi ne ho bisogno
    per respirare nel mio grigio oggi.
    Però, riconoscetemelo,
    certo di trovare altre esecuzioni
    e voci nuove, anche se per me,
    il palpito resta immutato, nel tempo,


    Lucio Musto 3 gennaio 2024
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    ARMIA%20-%20Buongiorno%20-%202024%20Gennaio





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    La risposta al ragazzo della via Gluck

    Oggi cade giusto a puntino,
    nel ricordo della scomparsa,
    vent'anni fa ormai! del Signor G
    e gli attualissimi ingarbugliamenti
    dell'edilizia elettorale e le sue smentite.

    Voglio dedicare questo celebre brano
    a tutti quanti gli ingenui che han creduto
    che il "sistema" desse loro qualcosa
    per vivere meglio, o dignitosamente:
    "Fitto bloccato, tremila al mese" celiava
    il poeta, ed era utopia già allora!
    "te la faccio nuova e non ci spendi nulla"
    promettevano i "politici" solo l'altro ieri...

    Ingenuità, e follia!
    Forse per la furbizia di pochi,
    come al solito!

    "Ma quella casa ora non c'è più".
    Né quella promessa nuova
    né quella vissuta vecchia.
    Ricordate alle scuole elementari?
    "E' la legge del Menga
    chi l'ha voluto in culo, se lo tenga!"


    Lucio Musto 1 gennaio 2024

    Edited by Lucio Musto - 21/1/2024, 17:41
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    Mi piacerebbe saper fare
    un abete di Natale luminoso
    come quello che mi doni stasera.
    Senza tronco e radici
    senza rami né aghi, né foglie,
    senza rigido filo di ferro
    e corrente e lucine di vetro
    per farlo apparire splendente.
    Un albero immenso fatto solo di luce
    il filo dorato di un abbraccio perenne
    e baci splendenti in forma di stelle,
    pulviscolo d'oro per i sogni sognati
    e fiocchi leggeri di neve
    per quelli vissuti davvero.
    A rendere magico il tutto
    sorrisi di bimbi, e sospiri d'amore.
280 replies since 2/10/2010
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